Sai qual è la classe energetica della tua casa? Si tratta di un’informazione molto importante che permette di conoscere i consumi della propria abitazione. La classe energetica è certificata dall’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica, un documento rilasciato da un tecnico abilitato al termine di una procedura di valutazione di tutti i fattori che influiscono sui consumi.
Possiamo dire che l’APE corrisponde alla certificazione energetica di un edificio. È uno strumento molto importante, perché ne indica i consumi, le emissioni di CO2, la classe energetica e gli interventi migliorativi per l’efficienza energetica, con conseguenze quali: riduzione di impatto ambientale, risparmio in bolletta e rivalutazione dell’immobile.
Proviamo a vedere da vicino questa procedura, da cosa è caratterizzata e perché è diventata così importante per il mercato immobiliare.
Cosa ci chiede l’Unione Europea
L’ultima direttiva del Parlamento UE fissa un obiettivo chiaro e importante: entro il 2050 tutti gli edifici dovranno essere a impatto zero. Sono state definite anche alcune tappe intermedie: il raggiungimento della classe E per gli edifici residenziali entro il 2030 e la D, per gli stessi edifici, entro il 2033. Gli edifici non residenziali dovranno ottenere le stessi classi con un po’ di anticipo: la E entro il 2027, la D entro il 2030.
Al di là dell’iter politico e burocratico, ad oggi ancora poco chiaro ai fini dell’applicazione della direttiva, quello che è importante sottolineare è la direzione del provvedimento: migliorare progressivamente il parco edilizio, stabilendo salti di classe energetica, in ottica di riduzione del fabbisogno energetico del paese e di riduzione delle emissioni di CO2.
Quanto consuma la tua casa?
La certificazione energetica è un attestato che indica una stima dei consumi di una abitazione o di un edificio. Con opportuni calcoli può essere estesa anche a complessi architettonici più grandi come i condomini.
Quali sono i fattori che i professionisti incaricati di redigere l’APE tengono in considerazione per valutare i consumi?
Le caratteristiche strutturali dell’immobile, in particolare la forma e l’esposizione.
- Le caratteristiche delle opere murarie esterne, con particolare attenzione al tipo di materiale usato
- Le caratteristiche degli infissi e dei serramenti
- Le tipologie degli impianti utilizzati sia per la climatizzazione (riscaldamento e raffreddamento) che per la produzione di acqua calda a scopo sanitario.
- La presenza di sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili
Sulla base della valutazione di tutti questi elementi viene redatto l’attestato, che da una parte definisce i consumi attuali, con l’inserimento dell’unità abitativa in una specifica classe energetica, dall’altra indica come migliorare l’efficienza energetica. L’APE è obbligatorio per tutti gli immobili di nuova costruzione, in caso di compravendita o affitto di immobili già esistenti, negli annunci immobiliari e in caso di riqualificazione energetica o lavori di ristrutturazione.
Le classi energetiche
Quante sono le classi energetiche attualmente utilizzate? Sono 10 e vanno dalla A4 alla G. Le classi si differenziano per i consumi, indicati con l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile, detto EP. Questo indice è espresso in kWh/m2 consumati ogni anno e tiene in considerazione il fabbisogno di energia per:
- la climatizzazione invernale
- la climatizzazione estiva
- la produzione di acqua calda sanitaria
- la ventilazione
- l’illuminazione
- il trasporto di cose o persone
In sintesi, possiamo dire che l’EP indica quanta energia viene consumata ogni anno per garantire all’immobile condizioni di comfort abitativo.
La classe A4 è la più virtuosa con le migliori prestazioni energetiche, la G è la peggiore. La differenza a livello di impatto ambientale è molto significativa: un immobile di 90 metri quadrati in classe A4 può produrre mezza tonnellata di CO2 ogni anno; lo stesso immobile in classe G può arrivare a produrre 5 tonnellate di CO2. La stessa differenza che c’è tra un cavallo e un elefante adulto.
La fotografia del patrimonio edilizio nazionale, ad oggi, racconta una situazione con grandi margini di miglioramento. Circa il 75% degli edifici residenziali rientra nelle tre peggiori classi, E, F e G. Addirittura un edificio su tre si trova in classe G, la più energivora, il nostro “elefante” come impatto ambientale. Quali interventi possono essere fatti per alleggerire l’impronta, risparmiare denaro e contemporaneamente godere di un maggiore benessere abitativo?
L’APE per l’efficientamento energetico
È la stessa certificazione energetica a indicarci le soluzioni per migliorare le prestazioni di un immobile e i possibili salti di classe. Infatti l’Attestato di Prestazione Energetica, l’APE, non è soltanto una fotografia dei consumi ma anche un importante documento che specifica cosa fare per l’efficientamento energetico.
Anzi, è bene sottolineare che tutte le raccomandazioni per migliorare le prestazioni energetiche rientrano tra i requisiti obbligatori dell’APE (D.M. 26/06/2015), altrimenti lo stesso attestato non risulta valido. La certificazione energetica, quindi, da una parte è una sorta di pagella, dall’altra un documento propositivo con consigli su come e dove intervenire.
Gli interventi per il miglioramento rientrano in 6 tipologie e riguardano:
- l’involucro opaco (le pareti e tutte le coperture): ne fanno parte tutti i lavori per il cappotto termico degli edifici
- l’involucro trasparente: si tratta in genere di tutte le superfici vetrate utilizzate per isolare un edificio, ne fanno parte le stesse finestre e i lavori su infissi e serramenti rientrano in questa tipologia
- l’impianto di climatizzazione invernale: rientrano in questa tipologia tutti gli interventi di sostituzione di vecchie caldaie con pompe di calore ibride o caldaie a condensazione
- l’impianto di climatizzazione estiva
- gli altri impianti
- le fonti rinnovabili, come solare termico o fotovoltaico
L’importanza della certificazione energetica: concretezza e consapevolezza
La certificazione energetica rappresenta un riferimento fondamentale per cambiare il presente, perché ci permette di agire immediatamente con soluzioni a portata di mano per alleggerire l’impatto ambientale e accrescere il valore economico dell’immobile, sia come risparmio in bolletta che come valore catastale.
Possiamo anche dire che è uno strumento di crescita, perché conoscere l’impatto delle cose che ci riguardano direttamente, a cominciare dalle case in cui viviamo, vuol dire maggiore consapevolezza verso l’ambiente e verso scelte energetiche più sostenibili.
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