TNE2010

Impianti sportivi, una riqualificazione energetica che conta

Negli ultimi anni in tutto il settore privato è cresciuta la consapevolezza dell’impatto ambientale degli impianti sportivi. Tutte le società che lavorano in questa fetta di mercato sanno bene quanto il risparmio energetico possa essere importante per i margini di crescita. Centri sportivi polifunzionali, piscine e palestre sono tutte strutture particolarmente energivore; ambienti spaziosi, acqua in grandi quantità e servizi destinati a centinaia di persone hanno infatti bisogno di climatizzazione, ventilazione e illuminazione adeguati.

Le soluzioni tradizionali possono essere sostituite da impianti a basso impatto ambientale e alta efficienza energetica? La risposta è positiva. Si può fare molto anche nel mondo dello sport: un settore dall’alto valore sociale ed economico, se pensiamo che nel 2021 il fatturato delle società sportive, professionistiche e dilettantistiche, e di quelle che gestiscono gli impianti è stato di circa 46 mld€, pari al 2,6% del PIL dello stesso anno (Fonte: Il Sole24Ore). Il peso del settore dunque è notevole, e la riqualificazione energetica delle sue strutture è un passo decisivo verso una maggiore sostenibilità.


L’efficienza energetica degli impianti sportivi può migliorare
In molti sport la natura ha un ruolo fondamentale, come scenario ideale e come supporto all’attività stessa. Anche per questo gli sport all’aperto possono essere attività in grado di sensibilizzare rispetto all’ambiente e alla coscienza dell’impatto che abbiamo su di esso. Ma non sempre le condizioni climatiche o il tempo a disposizione ci permettono di fare sport outdoor o comunque lontani dai centri abitati. Per questo l’uso di impianti sportivi chiusi, dalle piscine alle palestre, rimane fondamentale per molti. Ma quanti sono gli italiani che praticano sport? E su quanti impianti possono contare?

Gli italiani che praticano sport sono circa 21 milioni: circa 16 milioni in maniera continuativa, 5 milioni saltuariamente. Gli impianti sportivi invece sono circa 100.000, di cui meno della metà privati. La differenza tuttavia si va sempre più riducendo e la maggior parte degli impianti costruiti negli ultimi anni è privata. Efficienza, riduzione dell’impatto ambientale e risparmio sui consumi sono i criteri che guidano quasi tutti i nuovi interventi edilizi, anche nello sport. Gli stessi criteri però possono essere applicati con efficacia anche su strutture meno nuove.

L’unica sfida, oggi come ieri, è data dalle dimensioni degli impianti legati ad ambienti spesso molto grandi. Una sfida che però è possibile vincere: seguendo gli stessi consigli e procedure per l’efficientamento di abitazioni o edifici condominiali, ma soprattutto prestando più attenzione allo studio degli spazi disponibili, affinché il progetto di riqualificazione energetica sia adeguato alle dimensioni dell’impianto sportivo.


Quali interventi per vincere la medaglia dell’efficienza?
Prima di tutto va considerato l’isolamento termico, o coibentazione, per mantenere il calore all’interno degli ambienti durante l’inverno e garantire la migliore schermatura dal caldo durante l’estate. A proposito di schermature, sapevi che quelle solari garantiscono ottimi risultati? Si tratta di sistemi di protezione dai raggi solari applicati alle finestre e, in generale, alle vetrate, in grado di bloccare o filtrare la luce esterna. Combinate con i lavori di isolamento termico, assicurano un clima interno gradevole per le attività sportive, soprattutto nelle giornate più calde.

Grande attenzione va prestata anche alle due voci più energivore: la produzione di acqua calda e l’utilizzo di energia elettrica. Per l’acqua calda del sistema di riscaldamento e sanitaria bisogna valutare le dimensioni dell’impianto sportivo, ma oggi le soluzioni non mancano. Pensiamo alle caldaie a condensazione, che recuperano e utilizzano il calore dei fumi di scarico; oppure alle pompe di calore ibride, che combinano la precedente tecnologia con la capacità di una pompa di calore classica di utilizzare fonti rinnovabili al 100%. Per spazi più grandi possiamo valutare invece impianti di cogenerazione ad alto rendimento, in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica e termica, e in generale tutti i sistemi di recupero del calore pensati per aumentare l’efficienza e ridurre gli sprechi.

Per quanto riguarda i consumi elettrici invece, il fotovoltaico è la scelta ideale per intraprendere la strada dell’autoproduzione energetica. Le dimensioni di molti impianti sportivi infatti costituiscono spesso un vero vantaggio, grazie a spazi che possono essere sfruttati al meglio per installare tutti i pannelli di cui si ha bisogno per l’energia solare.

Un sistema di illuminazione intelligente infine è la scelta migliore per la gestione di tutte le luci anche in spazi ampi, sia interni che esterni. L’utilizzo dei LED è sempre consigliabile: consumano meno energia e hanno una durata più lunga rispetto alle classiche lampadine alogene.

In THE NEW ENERGY pensiamo che lo sport sia una leva potente per sviluppare la coscienza ambientale delle comunità, anche per questo crediamo che investire oggi sull’ammodernamento delle strutture sia doppiamente importante per rendere l’Italia verde.


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Fonte: https://www.eon-energia.com/magazine.html

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